Il giorno 14 Marzo 2020 durante il V Incontro sulla malattia di Kennedy la Dr.ssa Roberta Martinoli in collaborazione con AIMAK, offrirà ai primi 15 Pazienti che si prenoteranno, la possibilità di effettuare la Bioimpedenziometria, un esame particolarmente valido, per studiare la composizione della massa corporea e avere così informazioni utili per continuare lo studio di una piano Nutrizionale dedicato ai pazienti Kennedy.
Cos’è la Bioimpedenzometria e a cosa serve
La metodica BIA (Body Impedence Assessment) o bioimpedenza è una tecnica di stima della composizione corporea (ovvero della massa grassa e della massa libera da grasso) tra le più usate a livello ambulatoriale perché economica, versatile, pratica e assolutamente non invasiva.
La capacità del corpo umano di condurre corrente elettrica è nota da più di cento anni ed è legata all’abbondante acqua corporea ricca di soluti.
Durante la Bioimpedenzometria il soggetto si trova disteso su di un lettino con gli arti superiori distanziati dal tronco e gli arti inferiori distanziati tra di loro. Gli vengono applicate due coppie di elettrodi sul dorso della mano sinistra e sul dorso del piede sinistro. Il macchinario, attraverso gli elettrodi, eroga una corrente alternata a bassa frequenza (50 kHz). Gli elettrodi sensori leggono la corrente in uscita che risulta inferiore rispetto a quella in entrata perché nel suo passaggio attraverso i tessuti biologici si incontrano diverse forme di resistenza. Così se è vero che la corrente è condotta attraverso i liquidi corporei grazie al movimento degli ioni, la viscosità dei fluidi stessi rappresenta una forma di resistenza. Inoltre mentre il passaggio attraverso i fluidi appare costante, le membrane cellulari e le altre interfacce si comportano come condensatori: accumulano cariche elettriche che poi vengono rimesse in circolo tutte assieme determinando così uno sfasamento del flusso di corrente in uscita (fenomeno noto come reattanza capacitiva). In generale i tessuti ricchi d’acqua e di elettroliti oppongono al passaggio della corrente elettrica una resistenza sensibilmente inferiore rispetto al tessuto adiposo ricco di lipidi. Così se si potesse concepire un essere umano del tutto privo di grasso questo avrebbe un’impedenza minima (legata magari alla viscosità dei liquidi e al fenomeno della reattanza capacitiva). Se poi immaginiamo che nello stesso individuo tutta la massa magra venga trasformata in adipe, allora la resistenza diventerebbe massima.
Una volta note la resistenza e la reattanza si eseguono una serie di passaggi matematici che portano alla determinazione dell’acqua totale corporea (TBW, Total Body Water). Si parte dall’assunto che tutta l’acqua corporea sia contenuta nella massa libera da grasso (FFM, Fat Free Mass), essendo invece il grasso (FM, Fat Mass) privo di acqua in quanto fortemente idrofobo. Più precisamente tutta l’acqua corporea è contenuta nella massa libera da grasso e ne costituisce il 73% in peso. Nota la TBW si potrà determinare la FFM attraverso una semplice equazione:
FFM = TBW/0,73
Secondo il modello bicompartimentale il peso totale corporeo è dato da FFM + FM. Quindi dal momento che conosciamo la FFM ed il peso corporeo, sarà possibile conoscere la FM sottraendo al peso corporeo la FFM. A conclusione di questa rapidissima misurazione (occorrono pochi minuti) potremmo disporre di dati relativi allo stato di idratazione (acqua totale corporea divisa in intra ed extra-cellulare) e alla quantità di massa grassa e di massa magra.
I primi 15 pazienti che si prenoteranno potranno effettuare l’esame. Per prenotarsi scrivere a incontrokennedy@aimak.it inserendo nell’Oggetto “Bioimpedenzometria” e nel testo della mail Nome e Cognome del richiedente.